Incontro con il filosofo Massimo Cacciari sul tema “Leopardi e Manzoni, scrittori laici”
Il pomeriggio di giovedì 23 marzo, presso l’auditorium Saccenti di Adria, la comunità della cittadina polesana ha assistito ad una Lectio Magistralis, egregiamente tenuta dal professor veneziano Massimo Cacciari sul tema: Laicità in Manzoni e Leopardi. L’incontro è stato coordinato dal professor Antonio Lodo il quale ha curato la parte introduttiva in collaborazione con la professoressa Silvia Polato che per prima ha preso la parola, sottolineando l’originalità e l’importanza dell’iniziativa, certamente culturale, ma anche e soprattutto sociale, come momento di condivisione e di formazione a quelle necessarie competenze di cittadinanza, il cui raggiungimento è considerato, in tutte le politiche pedagogiche contemporanee, come fine ultimo di ogni corretto processo educativo.
Successivamente è intervenuto il professor Lodo che si è soffermato sul valore qualitativo e quantitativo dell’opera filosofico-letteraria del professor Cacciari, introducendo, attraverso una breve descrizione dei suoi studi e scritti principali, gli aspetti tematici che sarebbero emersi durante la lezione.
Una platea numerosa, eterogenea per età e tipologia sociale ha accompagnato l’intervento del professore Cacciari in sacrale silenzio, data la complessità e nello stesso tempo la familiarità dell’argomento. Tutti infatti conoscono gli autori citati, senza ombra di dubbio L’infinito e I promessi sposi, sono le opere letterarie più conosciute da ogni cittadino italiano, presenti in ogni bagaglio culturale che si rispetti. Ciononostante il filosofo Cacciari è andato oltre, è riuscito a costruire un percorso nuovo, di dialettico confronto sul principio della laicità dei due autori, attribuendo loro una comune e profonda consapevolezza della crisi del loro tempo e una visione lucida e disincantata della realtà che entrambi hanno decantato nelle loro opere più poetiche e messo a nudo in quelle più politiche. E’ riuscito, inoltre, a dimostrare quanto e in che modo l’arte letteraria e politica di Leopardi e di Manzoni siano state fondamentali e necessarie ai fini della determinazione etica ed estetica della cultura europea occidentale nei secoli successivi. Ad esempio, il valore della lingua, dell’aspetto filologico attribuito a Leopardi, su cui si è molto soffermato, è stato uno dei momenti di maggiore intensità descrittiva e critica; il logos, la parola, unica vera arma di difesa sul presente, soprattutto se si pensa alla decadenza nella forma e nella sostanza dei metodi comunicativi che caratterizzano la nostra epoca di post-modernità.
Il professore Cacciari ha proseguito con una narrazione intensa, alternando istanze poetiche e filosofiche, senza venire mai meno ai necessari principi di logos, pathos, e ethos di aristotelica memoria, di cui ogni dissertazione deve tener fede per ottenere consenso. Una narrazione scevra della pedanteria che spesso contraddistingue ilsapere scolastico oltre che di interferenze morali, resa eloquente da citazioni solo necessarie, multidisciplinare nell’analisi, vera espressione di quanto questi grandi autori italiani siano attuali e funzionali alla decodifica e comprensione della realtà contemporanea.
Molti sono stati i riferimenti ai pensatori fondamentali della cultura occidentale, dagli Umanisti, in particolare Machiavelli, a Schopenhauer, Nietzsche; molte le espressioni filosofiche, come quel gettato nella realtà di heideggeriana memoria, molti i momenti di incanto collettivo, confermati da un atteggiamento composto, estremamente concentrato e attento del pubblico in sala.
La conclusione della lezione ha visto l’intervento di alcuni presenti, in particolare due ragazzi hanno posto domande perlopiù di chiarimento e di approfondimento, domande a cui il professor Cacciari non si è sottratto dimostrando, oltretutto, una grande generosità nella partecipazione e nel concedersi al pubblico, anche per i consueti momenti leggeri e convenzionali delle foto e delle congratulazioni a cui, ogni grande personaggio, protagonista suo malgrado di un evento, sembra non potersi sottrarre.